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Arriva CasAntica 97

Casantica 97 promuove l’utilizzo di materiali di recupero nell’accezione più tipica e spettacolare. Quella che nelle case vere e proprie – per vocazione, tradizionaliste e “conservatrici”  – si ammira difficilmente.

Diverso il caso di bed & breakfast, agriturismi, resort, case vacanza e borghi antichi ristrutturati nel culto della tradizione. In queste strutture aperte all’ospitalità è lecito concedersi un pizzico di libertà creativa, di estetismo e di spettacolarità in più. Per colpire l’attenzione e ritagliarsi un’identità, è bene creare ambienti e atmosfere diversi da tutti. Una diversità che, in futuro, entrerà anche nelle semplici case.

Tanta libertà espressiva non sempre si rivela mirata e appropriata. C’è chi spinge troppo sull’acceleratore, sino a compromettere la vera essenza dell’antico. Per il nuovo numero abbiamo invece scelto alcuni esempi che fanno tesoro del recupero nel modo più appropriato, rigoroso e rispettoso del passato.

La panoramica spazia fra Umbria, Toscana e Puglia: tre regioni regine del recupero di architetture tipiche, nonché tre fra gli scorci più ambiti dagli stranieri innamorati dell’Italia.

Si comincia con un meraviglioso borgo umbro: Bastia Creti, a Spedalicchio di Umbertide (PG), un incantesimo verde affacciato sulla Valle del Niccone, un contesto ambitissimo dai turisti di tutto il mondo.

Altrettanto amato è il Salento, terra di costruzioni tipiche che conquistano per candore della calce. Vale più che mai per il resort Critabianca, che prende il nome da “crita”, che nel dialetto salentino significa “argilla”. Gli ambienti raccontano una sobrietà, una finezza e un’eleganza davvero esemplari.

C’è poi una una casa vacanze immersa in un emozionante scorcio incontaminato di Toscana. Si tratta della Tenuta San Galgano, nella Riserva Naturale della Val di Farma e Val di Merse, a pochi chilometri dalla famosa Abbazia e dalla leggendaria spada nella roccia.

Tre strutture aperte al turismo dove i materiali della tradizione (il cotto, la pietra, il legno, il ferro battuto, la calce…) sono utilizzati nel modo più rigoroso e rispettoso della tradizione.

Non mancano le abitazioni private che precorrono il futuro del recupero. È il caso di una sorprendente dimora, ricavata negli ambienti di una vecchia scuola di musica, appartenente al professor Sandro Ranellucci che – non a caso – a un luminare del recupero architettonico, docente universitario e autore di numerose pubblicazioni specializzate sull’argomento. È lui stesso a raccontarci il lavoro effettuato. E il suo testo è davvero una miniera di consapevolezze preziose e illuminanti.

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