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C’era una volta una casa di caccia

Castelfalfi è una frazione di Montaione (FI) che è stata oggetto di un’esemplare rinascita dal punto di vista paesaggistico, architettonico, turistico, culturale e anche produttivo. Una proprietà che si estende per più di 1.000 ettari suddivisi tra vigne, uliveti, boschi, laghi e una riserva di caccia.

Oggi è diventato il Toscana Resort Castelfalfi. Ce ne eravamo già occupati su CasAntica 94, raccontando de La Spina, maestoso casale composto da costruzione padronale e fienile oggi frazionati in tre alloggi di rara eleganza.

A Castelfalfi, abbiamo scoperto una seconda sorpresa, completamente diversa. Si tratta di una costruzione risorta con criteri insolitamente puri. Insomma: non una ristrutturazione globale e capillare, bensì un restauro dalla vocazione soprattutto “conservativa”.

Si tratta Casale Falecine, Era una casa di caccia, nel cuore di una riserva, e tale è rimasta sino a pochi anni fa. Di recente, è stata oggetto di una “manutenzione straordinaria” – attentissima alle preesistenze – che ne ha mantenuto rigorosamente intatti gli aspetti strutturali, i materiali e le atmosfere.

Entrando si assapora un passato remoto vero. Basta osservare le travi, le pianelle e le tavelle di cotto, le pareti, i pavimenti (alcuni dei quali sottilmente inarcati: annotazione che regala un brivido d’emozione ai più irriducibili appassionati di restauro architettonico) e mille altri dettagli strutturali: si recepisce che sono genuinamente antichi. E, soprattutto, si recepisce che sono sempre stati qui.

Sulle pagine di CasAntica 95, ripercorriamo minuziosamente il recupero di Casale Falecine con la fautrice del progetto. Lei è l’architetto Alessandra Cipriani, di Firenze. “I primi lavori sono stati realizzati in tempi record: dovevano essere conclusi prima del ritorno dei cacciatori. Ricordo il percorso domestico in occasione dei primi sopralluoghi: il piano inferiore era ancora dedicato alla macellazione”.

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