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Dutch Wave e giardino a costo zero

Il Dutch Wave è arrivato in Italia. E ha messo le radici, tanto da influenzare il garden design. Non stiamo parlando di uno stile di giardinaggio ma di una filosofia green per creare giardini meno formali e schematici, più naturali e sostenibili.

Le prime “onde olandesi” –la traduzione letterale – di erbacee perenni e graminacee sono comparse negli anni ’90, grazie all’architetto paesaggista Piet Oudolf, ritenuto uno dei padri del giardino spontaneo. Il Dutch Wave non è una moda. E per questo non è passata, nonostante la prima pietra sia stata posata durante un simposio fra garden designer tenutosi nel 1996 ad Arnhem, in Olanda. Anzi. L’Onda continua a crescere, perché aspiriamo tutti a una natura che non vediamo più (pensate ai fiori selvatici, quasi spariti nelle campagne).

Ma come è nato questo movimento? Lo ha raccontato Clark Lawrence sulle pagine di GiardinAntico 46 e durante un seguitissimo laboratorio di Orticola di Lombardia, a Milano, lo scorso maggio. “Alcuni giardinieri amanti delle ‘erbacce’ cominciarono a portare queste ‘bestie’ rare, dentro i propri recinti per non assistere alla loro estinzione. Il risultato fu un flop: a causa della terra più ricca e dell’acqua abbondante le piante crescevano troppo e si ripiegavano al suolo. Una pianta ignorata eppure meravigliosa lungo un fosso può diventare un mostro viziato in un’aiuola di casa. Proprio per questo Piet Oudolf con la moglie Anja cominciò a cercare perenni rare da tutto il mondo, dall’aspetto naturale, in grado di tollerare il freddo olandese e comportarsi in modo non troppo selvaggio. Venivano preferiti i fiori piccoli a quelli grandi accanto a piante alte come Eupatorium maculatum, Veronicastrum virginicum, Filipendula rubra. Nacque così il parco giardino di Oudolf, ad Arnhem, oggi meta visitatissima per tutti gli appassionati”.

giardino naturale clark

Quali sono i cardini da seguire per progettare un giardino naturale di questo tipo? “I fiori dall’aspetto finto o pompato sono da evitare. Mentre un giardino dall’aspetto naturale deve includere diverse Poaceae ornamentali: Miscanthus, Deschampsia, Calamagrostis, Stipa, Panicum, Molinia.

Poi dobbiamo considerare il luogo in cui ci troviamo, il clima. In Italia ho trovato piante selvatiche vicino a casa che si comportano bene alla Macchina Fissa, la mia dimora nel mantovano (sede dell’associazione Reading Retreats in Rural Italy): Valeriana officinalis, Anthriscus sylvestris, Butomus umbellatus.

Ultimo, ma non meno importante, anzi. I giardini Dutch Wave sono più facili da mantenere, hanno un aspetto spettinato ma naturale e le piante che ne fanno parte ci attirano non solo con i loro fiori per poche settimane, ma per l’intero ciclo vegetativo. In una parola, sono giardini sostenibili”.

clark laboratorio orticola 2018

Clark Lawrence sarà ospite a Orticola venerdi 17 maggio, alle 10.30 (Milano, Giardini Indro Montanelli, Area Corsi Dugnani), con il laboratorio “Semi per scemi: sow it and grow it”, dedicato ai giardini a costo zero, realizzati partendo dai semi. Durante la manifestazione potrete trovare GiardinAntico 47 e CasAntica 89 e tutte le altre novità di 3ntini Editore. Ti aspettiamo!

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