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I colori “liquidi” di Paola

È uno dei fiori all’occhiello di CasAntica 90, in edicola. Parliamo di Arcobaleno personale. Si tratta di una casa in provincia di Parma che fa tesoro delle tinte a calce e dei colori. Ma in termini completamente diversi da quelli che si ammirano solitamente.

Di norma, le case variopinte puntano su “colori solidi” e ben delineati. Succede in quelle dimore in cui ogni ambiente ha un colore preciso, ben distinguibile da quello delle altre stanze grazie a contrasti netti, repentini e talvolta, addirittura, violenti. Pensate a una cucina gialla, a un salotto blu, a un soggiorno arancione, a un bagno verde, a una camera rosa…

Questa casa parmigiana, invece, punta su “colori liquidi”: la tavolozza è ampia come nel caso dei “colori solidi”. Ma le tinte, pur diversificate, non sono mai portate all’eccesso e si dipanano con una gradualità misteriosa. Ed è come se gli stacchi non fossero, di fatto, percepibili nel passaggio da un ambiente all’altro. Il percorso cromatico si dispiega con una fluidità e una naturalezza ben diversa da altre case “colorate”. Vale anche per le bande, per le righe, per le composizioni geometriche… Tenui come un sussurro. Mai gridate.

La fautrice di questi colori è una nostra cara amica decoratrice. Si chiama Paola ed è una delle anime de I Giardini di Galaian. Paola è una ferrea sostenitrice della calce. Le pareti dipinte a calce si caratterizzano per una trasparenza e una mutevolezza in costante metamorfosi. È un effetto legato alla doppia rifrazione dei cristalli di calce. L’inclinazione e l’intensità della luce incidente si traducono in effetti sempre diversi. Anche un intonaco bianco-calce non è mai dello stesso bianco: muta con il variare della luce. Al mattino non è lo stesso del tramonto. E nelle giornate di sole è diverso rispetto alle giornate di pioggia.

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