«Sbagliando s’impara, è un vecchio proverbio. Il nuovo potrebbe dire che sbagliando s’inventa.»

Questa filosofia (la citazione è di Gianni Rodari, indimenticabile maestro di Grammatica della fantasia) si applica più che mai nel bagno. Un ambiente dove uno “sbaglio” diffuso è quello di tralasciare alcuni dettagli pratici, confinandoli nel dimenticatoio (benché l’occhio continui a vederli, talvolta con rassegnazione).

Un esempio è il termosifone, che spesso si staglia come un improbabile alieno in un ambiente dal sapore antico. Un altro esempio è il portarotolo per la carta igienica, un accessorio spesso “dimenticato” e che talvolta, per fretta o poca dimestichezza con l’antico, si sceglie fra gli optional sanitari di produzione industriale.

Nel mondo dei materiali di recupero anche questo dettaglio può stimolarci ad allenare la “grammatica della fantasia”. Basta prestare attenzione all’atmosfera che vogliamo evocare nel nostro ambiente, per poi cercare il “pezzo giusto” girando per mercatini e depositi di rivenditori dell’antico, oppure esplorando vecchie soffitte e cantine.

Ora scopriamo com’è stato reinventato il portarotolo in alcuni dei Bagni di CasAntica. Con materiali di scarto (soprattutto pietra e ferro) scelti per dare carattere e anche piacevolezza visiva. E con alcune “chicche” di gusto provenzale.

Un ambiente evocativo, con pietra a vista, che ricostruisce un pezzo di storia. In questo bagno formidabile gli arredi sono stati realizzati con antichi materiali contadini di scarto. Una pianella di pietra è diventata il portasapone, il lavabo era un abbeveratorio, il portarotolo è stato ricavato da un vecchio catenaccio di ferro che in passato chiudeva un portone.

Un vecchio palo verniciato di verde, con un grosso chiodo di ferro che funge da portarotolo. Il verde è sbiadito e in parte scrostato, ma si riconosce la testa scolpita di un coccodrillo (o forse un drago?) all’estremità. Si tratta del frammento di un antico carretto da parata, recuperato con grande estro creativo. Portentoso l’effetto scenografico sulla parete in pietra.

Questa casa di montagna la conoscete bene, l’abbiamo presentata nel nostro speciale CasAntica Montagna 3. Il portarotolo è laggiù in fondo… come sarà fatto?

Qui lo vediamo meglio. Sulla parete di larice bio, con assi disposte a doghe orizzontali, è stata fissata una maniglia di corten (col suo caratteristico effetto ruggine) che funge da portarotolo. L’insieme rievoca un vecchio portone col suo catenaccio vintage.

Un bagno semplice ma di sapore, punteggiato di materiali di recupero. L’ambiente è dominato dalla pietra antica e dal tadelakt, ma il calore del legno abbraccia vari elementi: la porta, la cassetta dello sciacquone, il tappo e il sedile del water… Il pavimento è in cotto di recupero. Non poteva mancare il ferro ed eccolo, protagonista di un accessorio dal gusto retrò che comprende portarotolo e portascopino.

In questo bagno-caleidoscopio, colori e forme emergono dal pavimento: sono Made in Italy le maioliche artigianali. E sono shabby chic il lavandino, il portasciugamani in ferro smaltato e il secchio vintage collocati nell’antibagno.

Una porta con cornice decapata e un bellissimo fregio frontale in legno dorato introduce al piccolo bagno sullo sfondo. Qui il portarotolo da parete, in rame anticato, è stato scelto in stile con il portabiancheria in metallo. Un abbinamento riuscito, nato girando per mercatini dell’usato e rigattieri.

Lo stile shabby chic evoca al tempo stesso una sensazione di vissuto ed eleganza, con tessuti naturali che trasmettono piacere sensoriale e con arredi che sembrano usciti dalla casa dei nonni.

Come rivelano le pareti in legno, questo bagno si trova in una casa di montagna. Il portarotolo romantico, in ferro battuto smaltato bianco, è “griffato” da un’azienda parigina specializzata in accessori shabby per il bagno. Lo stile provenzale si sposa bene anche con il legno antico.

Qui il rotolo è posato su una lastra in pietra di recupero, fissata alla parete. Una soluzione estetica pratica, semplice e d’effetto, ma che in fase di realizzazione richiede l’esperienza di un muratore prima, e di un imbianchino poi. Da notare l’accuratezza della tinteggiatura realizzata dopo l’intervento in muratura: non c’è nemmeno una goccia d’intonaco sulla pietra.

Insomma, nel recupero e nel riuso la “grammatica della fantasia” è uno stimolo creativo senza fine. Ogni vecchio oggetto può avere una nuova storia, una nuova vita, come abbiamo visto con il portarotolo. E se proprio lo vogliamo moderno o di design, cerchiamolo con il “sapore” giusto.

Scopri altri dettagli nell’imperdibile speciale Bagni di Casantica.