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Ricami di luce

L’elemento d’arredo più importante? La luce, naturalmente. Ma per creare l’atmosfera domestica che desideriamo, la sorgente luminosa deve essere modulata, rivisitata, mitigata o accentuata… E per raggiungere questo scopo è da sempre fondamentale il ricorso al mondo dei tessuti. Vale per la luce naturale che filtra dalle finestre: le tende servono proprio a questo. E vale per la luce artificiale di lampadari, lampade, applique… Ed è questo il compito dei paralumi.

Parlando di paralumi non si può tralasciare un riferimento al repertorio decorativo di ricami e seduzioni in controluce. È un campo d’azione sterminato. Per affrontarlo non basterebbe un’intera enciclopedia. Perché ogni Paese, ogni regione, ogni più piccolo scorcio d’Italia ha un proprio repertorio di disegni e simboli (figurativi o astratti), di tecniche d’artigianato tessile (o di stampa), di tipologie di tessuto…

Non solo: questo patrimonio è in costante divenire. Esistono straordinari artigiani che portano avanti la tradizione con una creatività e accorgimenti sempre nuovi, talvolta in continuità con il passato, altre volte rivolti al futuro. Ma sempre alla luce di un’artigianalità, di una manualità e di metodi senza tempo. Come Gabriella e Guelfo della Babajaga, di Trieste. E proprio a loro ci siamo rivolti per sapere qualcosa di più sul repertorio decorativo che caratterizza le loro splendide lampade artigianali.

 

Un grande classico è rappresentato dalle decorazioni essenziali, figurative, capaci di regalare un tocco di colore esaltando, nel contempo, la naturalezza senza tempo dei tessuti della tradizione. È il caso di questo ricamo verdeLa Ghianda” su tessuto di lino écru.

 

Altre tre creazioni che puntano su motivi figurativi su fondo neutro. In primo piano un esempio della collezione Feltro. “Questa collezione comprende lampade da tavolo, applique, piantane e sospensioni realizzate con l’applicazione su pergamena, gialla o bianca, di fasce di feltro di lana traforate con forme di cuore oppure, come in questo caso, direttamente con il cuore ritagliato, giocando su quattro colori: marrone, grigio, beige tortora e bordeaux”.

In secondo piano, altri paralumi decorati con ricami su tessuti di lino o misto lino e cotone. A sinistra, un cuore con le renne. “Questo è un nostro classico – raccontano gli amici della Babajaga – Lo proponiamo in otto varianti di colore, a richiesta”.

Sulla destra, una decorazione che raffigura un rametto di cipresso con tanto di bacche. “È la traduzione ricamata di disegni che Gabriella ama creare ad acquerello. Questa, in particolare, è parte di una collezione creata per Arredamont 2018, chiamata, appunto, Le Bacche”.

 

Alcune lampade della Babajaga sono ammantate di riferimenti alla tradizione alpina. E si rivelano perfette per gli arredi di montagna. “È il caso della collezione dedicata ai tessuti commercializzati dalla ditta Asola, in particolare la fantasia con scene popolate di cervi. È una bellissima saia di cotone, disponibile in quattro colori, in tessuto Ferguson. Una curiosità: le piantane Gegia di questa serie, con i cervi in rosso Ferguson Garnet, sono state utilizzate nelle scene girate al Castel Savoia a Gressoney-Saint-Jean, in Valle d’Aosta, per le riprese del film ‘Il peggior Natale della mia vita’”.

Sopra, per chi ama l’essenzialità di motivi decorativi più astratti, una sospensione della nuova collezione battezzata Jazz. L’articolo nella foto si chiama Dizzie (e il riferimento, come ben sanno i jazzofili, è a Dizzie Gillespie). “Per questa collezione, Gabriella si è divertita a giocare con applicazioni geometriche di lana colorata su carte goffrate. La collezione Jazz comprende anche lampade da tavolo, applique e piantane“.

Non solo paralumi. C’è un’altra peculiarità che distingue le creazioni di Babajaga. “Siamo al tempo stesso decoratori di paralumi e decoratori delle basi in legno delle nostre lampade. Insomma: abbiamo la possibilità di personalizzare al 100% ogni nostra creazione. Per la dimensione ridotta del nostro team e del laboratorio in cui lavoriamo, non realizziamo produzioni seriali. Ogni creazione è un pezzo unico“.

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