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Tinte a calce: colori e velature

Gli intonaci e le tinte a calce rappresentano uno degli ambiti più apprezzati dagli appassionati di case antiche e di materiali di recupero. Probabilmente perché sono emblema di colore. E il cromatismo rappresenta una potentissima seduzione estetica.

La tavolozza domestica, anche in passato, era molto ampia: aggiungendo pigmenti minerali e terre al latte di calce era possibile ottenere un’ampia gamma di tinte. Basandosi sulle costrizioni rurali meno ambiziose è virtualmente possibile ricostruire anche una geografia dei colori ricorrenti: tutto dipendeva dalle risorse locali e dalla facilità di approvvigionamento dei vari pigmenti.

La differenza rispetto alle tinte industriali è drastica. I colori “nuovi” sono piatti, uniformi e monotoni in qualsiasi situazione di luce. Le tinte a calce, al contrario, rivelano una trasparenza e una profondità che, spesso, sorprende gli stessi padroni di casa. Perché, con il variare della luce, anche le pareti acquisiscono sfumature diverse.

In passato, la stesura delle tinte a calce avveniva all’insegna di una rigorosa essenzialità, senza particolari effetti. Nelle case antiche della contemporaneità, invece, sono comparse finiture ed effetti superficiali nuovi, che, se ben formulati, possono contribuire a regalare grande personalità agli ambienti.

È il caso delle pareti colorate che v’illustriamo in questo post. Riguardano una costruzione contadina di Parma, uno dei fiori all’occhiello di CasAntica 89. Questa dimora non ha una storia particolarmente remota. Risale al primo ‘900. In origine era un annesso agricolo (comprendente stalla, fienile e altri ambienti di lavoro) nei dintorni della casa padronale. Oggi è diventato una casa all’insegna dei materiali della tradizione (tanto cotto, legno, ferro e tessuti antichi…) e – soprattutto – dalle incredibili caratterizzazioni coloristiche.

L’immobile era stato ristrutturato, con gusto contemporaneo, prima dell’arrivo degli attuali proprietari. Le pareti si caratterizzavano per la complanarità, per l’uniformità e le geometrie perfettamente a filo delle nuove costruzioni.

I nuovi padroni di casa, appassionati d’antico, non hanno voluto intaccare gli interventi già effettuati a livello strutturale. Desideravano abbracciare le affascinanti irregolarità delle vecchie pareti intonacate, quelle realizzate dalle maestranze del passato con il frattazzo e la forza delle braccia.

Per raggiungere lo scopo si sono rivolti a Paola, una bravissima decoratrice d’interni e interior designer, che ha realizzato delle tinte – rigorosamente a calce – intervenendo poi con velature progressive, multicolore, dal peculiare effetto “marmorizzato”. Una scelta di grande personalità. E un bell’esempio di come sia possibile accentuare le fascinazioni dell’antico anche nelle costruzioni dalla storia non particolarmente remota.

Qui vi proponiamo un’indagine “ravvicinata” del lavoro effettuato. Osservate nella compiutezza degli ambienti, queste velature si traducono con effetti imprevedibili, brulicanti di sorprese e di grande impatto. Basta sfogliare CasAntica 89.

 

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