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Voglia di primavera

Voglia di primavera. Dopo tanti mesi di forzata chiusura entro le pareti domestiche e di paesaggi spogli contemplati dalla finestra, questo è il momento dell’anno in cui il desiderio di verde, di spazi aperti e di natura si fa più forte che mai. Per tutti. Quest’anno in particolare. Nel 2020, in occasione del primo lockdown, tutti hanno compreso, come mai prima, l’importanza di possedere, se non un giardino, un piccolo spazio en plein air. E tutti, come forse non è mai successo in precedenza, hanno fantasticato sulla valorizzazione dei propri spazi verdi, prefigurando la creazione di scorci conviviali, di angoli per la lettura o – per i tanti studenti e per chi ha dovuto puntare sullo smart working – di postazioni di lavoro interagenti con la natura, magari sotto un pergolato o sotto il portico

Il 2020-21 ha davvero mutato la percezione e incrementato le consapevolezze relative alla casa e al giardino, diventati, più che mai, spazi da rivisitare alla luce di nuove esigenze e di una nuova funzionalità.

Anche per CasAntica 100 ne abbiamo voluto far tesoro. Il periodo di riferimento è marzo-aprile, che segna l’inizio della primavera. Il nuovo numero segue un filo conduttore: riguarda la differenza che intercorre fra le ristrutturazioni di città e quelle di campagna. Un’indagine particolarmente interessante, per il livello qualitativo delle dimore che abbiamo scelto e perché il contesto ambientale si traduce con metodi completamente diversi.

Per bilanciare le atmosfere evocate dalle case cittadine servivano dimore di campagna che esaltassero la dimensione paesaggisticaNe abbiamo scelte due in cui la voglia di verde, di chiome frondose, di sole, di ariosità e di spazi aperti ha modo di esplicarsi con spettacolare efficacia.

È il caso di Castrum Sagliani. Saiano è un borgo nei dintorni di Cesena. Sino a qualche anno fa, si presentava come un villaggio abbandonato, con tanto di chiesetta. Il proprietario ha acquistato i terreni per dare vita a una propria azienda agrituristica e ha ricostruito il borgo con le proprie mani, pietra dopo pietra, con una dedizione e una purezza che ci hanno incantato. Si direbbero architetture edificate nella notte dei tempi. Eppure…

C’è poi una casa in provincia di Piacenza in cui i riferimenti en plein air sono protagonisti al pari degli interni. Non a caso, il proprietario è un affermato green designer. Si tratta di una grande costruzione padronale ottocentesca circondata da svariati annessi, fra cui un fienile e le barchesse, che rivelano i trascorsi di azienda agricola.

In passato, il cuore di questo complesso era la grande aia centrale, oggi inglobata dal bellissimo giardino, fra l’altro compiutamente ammirato sulle pagine di GiardinAntico 48, del settembre 2019.

In occasione di quella visita, abbiamo avuto l’opportunità di documentare anche gli ambienti interni, da tantissimi anni appartenenti alla famiglia del proprietario. E il servizio è occasione per raccontare come sia possibile ravvivare e aggiornare – senza cancellarne l’essenza – atmosfere domestiche già potentemente sedimentate di affetto e di storia familiare. Una sfida non facile (la maggior parte degli appassionati tende a riformulare tutto da zero, cancellando radicalmente le tracce più preziose del recente passato) risolta con pochi e brillanti tocchi.

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