CasAntica n°100 marzo aprile

Qual è la differenza che intercorre fra una ristrutturazione di città e una di campagna? È questo il filo conduttore di CasAntica 100. Particolarmente interessante, perché il contesto ambientale si traduce con metodi completamente diversi e perché le case che abbiamo scelto offrono spunti di rara efficacia. A cominciare da un antico appartamento confinante con l’abside di una chiesa nel centro storico di Firenze. A dividerli c’è solo una sottile parete. E il recupero ha dovuto far fronte ad autentici virtuosismi per non compromettere ciò che si trova sul lato opposto.

Dal centro storico di Firenze a quello di Como, dove si trova una struttura ospitale che è un vero gioiello di recupero. Gli ambienti sono scaturiti dall’armonizzazione di due approcci generazionalmente diversi, quello di un padre ingegnere innamorato dei materiali ruvidi della tradizione e di una figlia architetto innamorata della luce e della creatività. Il risultato ha conquistato l’ammirazione di tanti architetti, designer e progettisti.

Per raccontare la campagna, abbiamo scelto la dimora di un apprezzato paesaggista piacentino. La costruzione è circondata da un rigoglioso giardino (che soddisfa la voglia di verde) e ha la prerogativa di essere una casa di famiglia. Com’è possibile aggiornare e valorizzare, rispettando il passato, ambienti già impregnati di storia familiare? Una sfida interessantissima risolta con pochi tocchi, brillanti ed essenziali.

In aperta campagna si trova anche un borgo romagnolo ristrutturato con modalità che definiremmo uniche. Era un villaggio abbandonato, con tanto di chiesetta. Il proprietario lo ha ricostruito con le proprie mani, pietra dopo pietra, con una dedizione e una purezza d’approccio che emozionerà tanti nostri affezionati.