Casantica n.141

Dal punto di vista editoriale si tende spesso a promuovere l’insolito a tutti i costi e a porre l’accento sulle divagazioni estetiche, dimenticando l’essenza del recupero architettonico. CasAntica 141 si sospinge alla ricerca della purezza strutturale. Un fiore all’occhiello, in questo senso, è un mulino di Sambuca Val di Pesa (FI). Una costruzione dalla storia lunghissima, strettamente intrecciata a San Giovanni Gualberto, il fondatore della Congregazione di Vallombrosa. Due anni fa, sulle pagine di CasAntica 125, avevamo raccontato i lavori effettuati nei due fienili. Questi annessi, d’epoca più tarda rispetto al mulino, hanno rappresentato il banco di prova per gli interventi più impegnativi che hanno riguardato la costruzione principale. Un restauro conservativo curato dal padrone di casa in collaborazione con l’architetto fiorentino Alessandra Cipriani. Il risultato è un capolavoro di eleganza e di equilibrio, caratterizzato da emozionanti preesistenze storiche, vibranti tinte a calce e arredi scelti con finezza e buongusto.

Più che mai attenta all’essenza del recupero è una minuscola costruzione incastonata nel verde di una meravigliosa tenuta nel territorio di Perugia. Un piccolo cottage composto da due soli ambienti: zona giorno e zona notte (che accoglie anche un bagno). Una casetta per due che ramifica nel paesaggio, intrisa della semplicità che caratterizza le abitazioni vere.

Un altro emblema di purezza strutturale è una villa d’origine settecentesca affacciata sul lago di Pusiano (CO), uno dei laghi briantei. Il cuore domestico è un bellissimo portico, con un giardino che si estende sino alle acque del lago. Un’abitazione signorile priva delle ostentazioni che caratterizzano certe dimore nobiliari disseminate di marmi, affreschi, soffitti decorati e mobili d’alto antiquariato. Gli ambienti rivelano un’eleganza insolitamente sobria e misurata. Il recupero della villa ha richiesto tempi lunghissimi, considerando che, praticamente alla fine dei lavori, un’alluvione ha vanificato tutto. È stato necessario ricominciare da zero, snaturando il meno possibile le preesistenze. A cominciare, incredibilmente, dai pavimenti al pianterreno.

Nelle Valli della Sabine, in provincia di Rieti, si trova una casa che racconta un approccio estetico per certi versi complementare a quello delle altre case. La purezza degli arredi e dei materiali strutturali è trasfigurata da una travolgente quotidianità. I libri, gli oggetti, gli arredi, i dettagli che sono confluiti in questa dimora evocano un passato ancora intriso di vividi ricordi e d’affettività.