GiardinAntico n° 31 Febbraio Marzo 2014 – digitale

giardini di questo numero sono piccole e grandi mostre naturali, che rivelano il genio, la sensibilità e la creatività dei loro proprietari e creatori.
Il primo è nelle campagne vicentine. Qui, un maestro in pensione, l’artista Severino Prosdocimi, ha creato – nel vero senso della parola – un magnifico giardino dal nulla. Partendo da un prato, semi abbandonato. Interpretando il recupero come forma di rispetto della natura, della vita. 
Ancora in Veneto, questa volta sulle colline che circondano Treviso, un fazzoletto verde a ridosso di una strada diventa, grazie ad Alessandra Dalle Mule (paesaggista), un gioiellino fiorito, che protegge ed esalta la piccola casetta restaurata dai proprietari.
Le dimensioni contano eccome nel prodigioso intervento di realizzazione dei giardini che cingono un castello, in provincia di Piacenza. Lo sa bene Anja Werner, architetto e paesaggista, che intorno a una rocca medievale ha modellato diversi cortili, intimi e di rappresentanza, su più livelli e per tutte le esigenze dei proprietari. Ispirandosi all’antico, ma senza forzature.
Sulle colline romagnole, invece, lo Studio Pampa ci racconta il recupero di una villa rurale, in armonia con la campagna circostante. Mentre il consueto salto all’estero ci porta in Francia, nella tenuta all’interno di un borgo settecentesco perfettamente restaurato. Dove le finestre sono spalancate sul giardino.
Infine, la neve. Ci sono paesaggisti e appassionati che, quando progettano il giardino, pensano a come sarà nei mesi invernali. Quali piante si mostreranno in tutto il loro splendore, quali scorci, con la brina e il ghiaccio, saranno dipinti di fiaba.
Artisti del sogno, anche in questo caso.