CasAntica n° 41 – Maggio Giugno 2011
Esistono case antiche con ambizioni “pubbliche” e case antiche “private”. Quelle private rivelano una creatività essenziale e una funzionalità entro le righe. Quelle pubbliche promuovono un approccio ben più spettacolare. Le riviste di settore spesso puntano sulle seduzioni “pubbliche”, dimenticando il vero concetto di “casa” e disorientando, in fondo, i lettori stessi (perché un conto è sognare una casa antica e un conto è sognare un albergo). CasAntica n° 41 promuove un ritorno alla compostezza domestica. I servizi portanti puntano sulla sempre più trascurata dimensione familiare. C’è la dimora toscana di una coppia che ha scoperto il mondo dei materiali di recupero solo in corso d’opera. C’è la dimora ravennate di un autorevole consulente d’antiquariato che ha saputo mediare fra ricercatezza urbana e frugalità rustica. Ci sono anche due piccole dimore aperte all’ospitalità, ma ristrutturate con un rigore e un equilibrio tali da risultare, paradossalmente, ancor più intime e segrete di tante dimore private. La prima è un minuscolo nido rustico in provincia dell’Aquila. La seconda – autentica curiosità – è una straordinaria stalla salentina, affacciata sul mare, ristrutturata nel culto dei materiali antichi e con metodi dimenticati della tradizione pugliese. Tre mangiatoie per cavalli sono state trasformate in cucina: una ospita il piano cottura, un’altra il lavello e la terza il frigorifero.