CasAntica n° 42 – Luglio Agosto 2011
Il restauro ha molti volti. Specie nell’ambito delle case, dove la “scientificità” deve scontrarsi con la vivibilità e il gusto dei proprietari. CasAntica n° 42, in edicola a luglio-agosto, promuove un’indagine fra tipologie di restauro poco rappresentate. È il caso di una ristrutturazione “da ingegnere” (le riviste preferiscono seduzioni “da architetto d’interni”). Ed è il caso di un rarissimo connubio fra design contemporaneo e restauro. Parliamo di restauro conservativo nell’accezione più profonda, quella che si annida in dettagli normalmente snobbati (come le tracce di fuliggine degli intonaci originali). C’è chi fa tesoro di queste “imperfezioni”, come i noti alberghi diffusi di Santo Stefano di Sessanio (AQ) e dei Sassi di Matera, voluti da Daniele Kihlgren, “il signore dei borghi abbandonati”. Uno dei fiori all’occhiello di questo CasAntica evoca da vicino quelle esperienze premiate da fama internazionale. Basti dire che il Palazzo baronale di Semivicoli (CH) è stato ristrutturato dall’architetto Di Zio, braccio destro di Kihlgren. In questo caso, l’architetto si è messo al servizio di un’importante famiglia del vino: i Masciarelli. E Marina Cvetic, la signora Masciarelli, grande appassionata d’antico e di design contemporaneo, ci racconta un’esperienza di recupero condotta all’insegna di due chiavi di lettura apparentemente contrapposte: quella del massimo rigore ricostruttivo e quella della massima funzionalità contemporanea.