GiardinAntico n° 23 Ottobre Novembre 2012

Un prato di pianura può essere molto di più, se frugando fra i mercatini dell’antiquariato ritrovi quegli oggetti tanto cari ai nostri nonni e li piazzi qua e là. A quel punto sarà sufficiente dipingere di lilla la casetta degli attrezzi, per respirare nel tuo giardino l’aria della Provenza. Se poi in un fazzoletto di terra ricavi l’orto, il gioco è fatto. Potrai perfino chiudere gli occhi e immaginare che a pochi passi da te, oltre la staccionata e il roseto, poco dopo il gazebo e il ninfeo, ci siano le zebre e le antilopi. Chissà che riaprendoli tu non le veda davvero…
È quello che ha realizzato Vidmer Bevilacqua nella sua dimora, a Bertinoro (FC).
Un albero, invece, può diventare una casa. Con terrazzino e camera da letto. Per dare un tetto ai sogni, all’ombra della natura (Borgo Paradiso, Siena).
Un cortile in rovina non ha bisogno di molto lavoro, se ci aggiungi gli arredi giusti (statue classiche, sedute, tavolacci di legno, candele, vecchie tende e tappeti di casa e ceramiche) e le piante più adatte, fra traboccanti cespugli e sipari in fiore. Diventerà un ambiente particolare, quasi un quadro. Ma vivo.
Dove natura e ingegno dell’uomo si intrecciano con dolcezza e sapienza antica, nascono i giardini più singolari. Tanto che alcuni, sembrano esserci sempre stati.

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