Show Sidebar
/ / Ferragosto sotto il pergolato
Ferragosto sotto il pergolato

È la stanza dell’estate, l’ambiente virtuale in cui respirare un po’ di atmosfera vacanziera. Bastano pochi accorgimenti (un tavolo, alcune sedie, qualche espediente anti-zanzare…) e alcuni tocchi di personalizzazione (le luci giuste, tessuti e cuscini per regalare un po’ di morbidezza da interni, un angolino per la musica…) per ricavarsi uno spazio estivo godibile, comodo e confortevole.

 

Pergolati e tettoie

Naturalmente, parliamo di pergolati. C’è ancora chi li confonde con le tettoie. In realtà la differenza è sostanziale anche dal punto di vista legale e dei relativi permessi. Mentre una tettoia è considerata una struttura fissa, un’estensione architettonica della casa, il pergolato è una struttura provvisoria e aperta, realizzata con un’impalcatura in legno o altri materiali leggeri, priva di fondazioni – e, dunque, facilmente rimovibile – che vive in stretta sinergia con le vegetazione. Mentre le tettoie offrono un riparo propriamente inteso, i pergolati si limitano a offrire ombra, con l’ausilio di rampicanti o di teli rimovibili.

 

Materiali “rimovibili”

Agli occhi degli appassionati di recupero, di materiali senza tempo e di giardini, la differenza è un po’ più chiara rispetto ad altri. Assodato ciò, un pergolato può essere agevolmente creato sia in giardino che su un terrazzo o un balcone. E può essere integrato con tutte le soluzioni rimovibili che si desiderano: a livello di struttura portante (in legno o in ferro), di pareti (in pannelli grigliati, in vetro, in tessuto…), di coperture (chi non si accontenta della vegetazione può integrarla con sommità di robusto tessuto, tipo tela olona), di perimetri (magari realizzati con fioriere) e di arredi (che possono eventualmente anche strizzare l’occhio a soluzioni da interno, magari con tovaglie, cuscini e lampade. A patto che in caso di maltempo si possa correre ai ripari).

 

Pergola-passerella

A seconda dell’ubicazione rispetto alla dimora vera e propria, si distingue fra pergolati addossati (quelli che condividono uno o più lati con le pareti esterne della casa) e pergolati autoportanti (realizzati a distanza rispetto alla casa vera e propria). Per le conformazioni c’è solo l’imbarazzo della scelta. Un pergolato può essere formulato come ambiente en plein air ma anche come percorso nel verde, come nella foto sopra, dove sostegni verticali e copertura incorniciano ed esaltano un lungo camminamento lineare intervallato da gradini.

 

Tête-à-tête panoramico

Con i pergolati è lecito anche giocare. La provvisorietà consente esperimenti e bizzarrie. Che, talvolta, possono lambire la genialità. Come il “pergolato per due” nella foto sopra, realizzato nel punto più panoramico del giardino. Per realizzarlo è bastato un leggerissimo gazebo in ferro avvolto dalla vegetazione, con due comode sedute da cui contemplare, in un’atmosfera di intimità e raccoglimento, uno strepitoso paesaggio.

Articoli simili