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La ricerca del progettista “giusto”

Tantissimi appassionati in procinto di ristrutturare casa ci scrivono in redazione: “Conoscete il nome di qualche architetto a cui affidarmi?”.

Non è mai facile rispondere. Perché l’individuazione del progettista “giusto” – specie quando si lambiscono questioni di gusto, come succede con gli architetti e gli interior designer – è come la ricerca di un nuovo amico. Un interlocutore di fiducia con cui instaurare un dialogo che si dipanerà nel tempo, con cui si vivranno fasi di entusiasmo ma anche alcuni inevitabili momenti di difficoltà. Perché ristrutturare una casa è una vera e propria avventura da affrontare insieme. Se non c’è feeling, il dialogo rischia di spezzarsi. Può succedere. Tanti, fra coloro che hanno concluso la loro casa antica, lo hanno sperimentato sulla propria pelle.

 

Questione di feeling

È certamente importante che il progettista sia bravo. Possibilmente, bravissimo. Ma non basta: è ancor più importante che la figura a cui ci si rivolge sia capace di entrare in sintonia con le esigenze, con l’immaginario e con il gusto di chi abiterà quella casa. E solo i proprietari, dunque, possono individuare il progettista giusto, quello con cui scocca la scintilla della vera sintonia. Come accorgersene? Basta dialogare. Basta guardarsi negli occhi. Basta sfogliare insieme alcune riviste…

 

I consiglieri giusti

In tema di recupero architettonico, i referenti ideali sono i raccoglitori di materiali edili che lavorano nella zona dove sorge la casa. Queste figure dialogano quotidianamente con progettisti, con imprese, con artigiani… E sono certamente gli intermediari perfetti fra gli architetti e i loro futuri committenti. È sufficiente recarsi in visita al magazzino di materiali antichi di propria fiducia, magari cogliendo l’occasione per individuare in anteprima quel che si vedrebbe bene nella propria futura casa. Dialogando del più o del meno, sarà inevitabile parlare di sé: “Ho acquistato una vecchia costruizione qui vicino. Vorrei realizzarla in questo o quest’altro modo. E sono in cerca del progettista giusto. Mi potrebbe dare i nomi degli addetti ai lavori più in gamba che lavorano da queste parti?”. Consiglieremmo di non limitarsi a un solo nome. Meglio farsi consigliare almeno tre o quattro addetti ai lavori.

 

L’importanza del dialogo

Dopodiché non resterà che provare a contattarli singolarmente. Dialogando con loro, non sarà difficile individuare la figura più vicina alla propria sensibilità, la più ricettiva, la più entusiasta, la più illuminante.

Sconsiglieremmo di bruciare i tempi e di affidare frettolosamente il progetto. Meglio procedere con calma, dichiarando apertamente che si è ancora in fase di selezione e che si sono contattati altri addetti ai lavori.

Prima di affidare definitivamente l’incarico si possono prospettare tanti passaggi, confrontandosi su quelle che potrebbero essere le scelte progettuali, visitando la costruzione da ristrutturare, facendosi accompagnare in altre case da loro ristrutturate…

Non c’è niente di male a concedersi, eventualmente, un “no, grazie”. Meglio dirlo prima piuttosto che a lavori avviati, quando il “no, grazie” diventa ben più difficile, teso e pieno di risentimenti sottaciuti. Purtroppo, in tema di recupero architettonico, succede spessissimo.

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