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Le serre abitabili alla conquista dei giardini

Ne è stata una riprova anche Petra 2009, la collaterale di Modenantiquaria divenuta ormai una tappa irrinunciabile per gli appassionati di arredi per parchi e giardini e ristrutturazione di esterni. Quest’anno i manufatti di quel tipo erano numerosissimi, al punto che, colpiti, ne abbiamo discusso un po’ con Giuseppe Tusi (bresciano di origine ma mantovano da sempre, quarantaquattro anni, trenta dei quali trascorsi a occuparsi di progettazione e cura del verde insieme ai suoi tre fratelli) che ha curato l’allestimento della rassegna.
Tusi ce l’ha confermato: in questo momento le serre “tirano”, o quanto meno destano parecchia curiosità. Non è detto però che l’attrazione iniziale si concretizzi automaticamente in un acquisto: a quanto pare, all’atto pratico subentra ancora qualche ripensamento o resistenza. Le perplessità sono legate principalmente alla manutenzione della struttura, e in particolare alle sue ampie vetrate, che richiedono un’attenta pulizia.
Un altro problema è che alle nostre latitudini la serra, abitabile solo nei mesi freddi e piovosi, ha un senso solamente al nord, dal momento che al centro-sud il clima mite rende superflua la presenza di ripari in giardino.
Altro aspetto importante è la dimensione: per essere vivibile, un giardino d’inverno deve consentire almeno di sistemare tavolo, sedie, qualche mobile e naturalmente delle piante in vaso. Perché questo sia possibile è necessario poter contare almeno su un manufatto di sette metri per sette. Naturalmente però l’aumentata volume fa lievitare anche i costi, che per una serra spaziosa diventano ragguardevoli.
C’è comunque da presumere che, data la curiosità che destano, serre e giardini d’inverno inizieranno presto o tardi a prendere piede anche da noi, magari viste più come verande annesse alla casa che come vere e proprie strutture indipendenti.

Ph. Max Salani

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