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Porte scorrevoli: l’antico su guide

L’universo degli infissi è straordinariamente vario e composito. E offre occasioni creative spesso non considerate dai più. Una di queste è rappresentata dalle porte scorrevoli. Nelle nostre case antiche non se ne vedono tantissime. Di fatto, è come se non fossero ancora entrate a far parte dell’immaginario degli appassionati di recupero. E, a riprova di ciò, sono quasi sempre sono utilizzate per chiudere l’ambiente domestico meno antico. Parliamo del bagno.

 

L’associazione con i bagni rivela sibillinamente che le porte scorrevoli, proprio perché utilizzate nell’ambiente con meno storia, non sono associate al passato. Capita rarissimamente, invece, di scorgerle in corrispondenza di cucine, di soggiorni, di stanze da letto e di altri ambienti domestici.

 

Questa associazione ha una ragion d’essere ulteriore. Racconta dell’improvvisa diffusione dei bagni domestici, che – nelle campagne e lontano dai grandi centri abitati – può esser fatta risalire al dopoguerra e, in particolare, agli anni del boom economico. I primi bagni, spesso minuscoli, venivano realizzati in spazi di fortuna, magari in un sottoscala o sacrificando un piccolo spazio all’interno del percorso domestico. E l’accesso a questo nuovo “ambiente”, oltre alla volumetria sottratta dalle nuove pareti, poneva anche il problema dello spazio per accedervi: le porte “a spingere”, quelle che ruotavano direttamente all’interno del bagno, si scontravano letteralmente con l’esiguità dell’interno. E spessissimo l’apertura completa della porta era calcolata al millimetro rispetto al lavabo o cozzava letteralmente contro uno dei sanitari “segreti”. Le porte “a tirare” rappresentavano un’alternativa, un po’ meno segreta, che sottraeva spazio e respiro all’ambiente in cui era stato ricavato il bagno. L’alternativa meno invasiva era rappresentata dalle porte scorrevoli, che consentivano di recuperare spazio sia all’interno che all’esterno del piccolo bagno di fortuna.

 

Ci sono regioni e zone d’Italia in cui le porte scorrevoli hanno conosciuto storicamente maggiore diffusione. Pensiamo soprattutto alle località alpine, a certe baite, rifugi, masi e altre strutture tipiche. L’utilizzo di porte scorrevoli, in queste costruzioni, era agevolato dal predominio strutturale del legno. Ma la vera ragione era legata soprattutto a esigenze climatiche, perché nelle regioni alpine il clima è più rigido. E, per far fronte al freddo, era fondamentale puntare su ambienti il più possibile piccoli e raccolti per evitare la dispersione di calore. In ambienti tanto piccoli, le porte interne scorrevoli rappresentavano l’alternativa più ovvia.

 

Esistono due tipologie di porte scorrevoli. Ci sono quelle semplicemente addossate alla parete che scorrono su guida esterna, e ci sono quelle a scomparsa, che scorrono all’interno di un passaggio ritagliato nella parete. Le prime non garantiscono un isolamento ottimale ma, in compenso, sono infinitamente più agevoli da realizzare. Le seconde sono molto più impegnative e la loro presenza impone una meticolosa progettazione strutturale. Nelle case di montagna, agevolate dalle pareti lignee, le porte a scorrimento interno sono decisamente più ricorrenti. Più arduo e complesso formularle in corrispondenza di pareti in muratura, specie considerando che questi infissi possono uscire dalle guide e bloccarsi, talvolta imponendo impegnativi interventi.

 

C’è un aspetto poco considerato dagli appassionati di recupero. Ed è la possibilità di trasformare una porta antica in un pannello a scorrimento. Non c’è bisogno di adattare il varco in muratura. È sufficiente creare una guida e munire il vecchio infisso di perni e ingranaggi che ne consentano lo scorrimento. Questa soluzione consente l’adozione di qualsiasi vecchia porta, da interno o da esterno (che regala un bizzarro effetto domestico), rustica o ricercata, in legno al naturale o laccata, in legno massiccio o percorsa da inserti vetrati (aspetto, questo, fondamentale per molti bagni realizzati in spazi di fortuna e, per questo, completamente privi di finestre e fonti di illuminazione naturale).

L’adozione di porte scorrevoli in ambienti diversi dal bagno si presta a effetti piuttosto insoliti nell’ambito delle nostre case antiche. Può fornire spunti di grande impatto scenografico. E, soprattutto, può suggerire soluzioni capaci di rendere elastici e mutevoli gli spazi. A livello visivo e non solo. Vale per le dimore private e vale per locali come bar e ristoranti, dove non solo le porte ma anche ampie porzioni di pareti possono prestarsi a diventare pannelli scorrevoli, consentendo la modulazione dell’intimità e del raccoglimento, con sale che si aprono e si richiudono per assecondare esigenze di privacy e di silenzio.

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