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Quattromila porte

 

Un grande portale barocco piemontese del Seicento, laccato nero e oro, con decorazioni scolpite e con porte vetrate che, in origine, si apriva su un maestoso giardino d’inverno. Un sontuoso elemento di recupero che si presta a essere adattato come ingresso di palazzi o grandi negozi.

È uno dei tesori di Simone Marro, da più di quarant’anni leader internazionale nel settore delle porte antiche. Nel magazzino di via Nazionale 102, a Cervasca (CN), si trova la sua preziosa collezione che, con oltre 4000 porte, è certamente una delle più vaste al mondo. Qui, si possono trovare anche importanti camini e materiale architettonico proveniente da palazzi storici e castelli. Pavimenti, soffitti dipinti, boiserie, statue, fontane, vetrate, scale, colonne, vasi, fontane, lampadari… Tutti rigorosamente e autenticamente d’epoca.

 

 

Porte da signori…

Le porte rappresentano il fiore all’occhiello della collezione di Simone Marro. È il caso degli esemplari da interno, laccati e dipinti, nella foto sopra. Risalgono al Settecento e all’Ottocento e provengono da palazzi cittadini del centro-sud Italia.

Tantissime le varianti. A livello estetico, funzionale, geografico… Per non parlare dell’impronta degli artigiani locali che le realizzarono. In un mondo non ancora globalizzato, capitava anche che un singolo artigiano rifornisse un’intera zona con manufatti chiaramente riconducibili al proprio stile.

Nel nord Italia, specie nei territori montani e boschivi, si prediligevano porte realizzate con il “re dei legni”, il noce. Mentre nel centro e nel sud Italia, generalmente, si utilizzavano legni mano pregiati, impreziositi con laccature o dipinti con varie colorazioni.

Non tutti sanno che, spesso, le porte interne erano installate tramite un telaio o chiambrana applicato solamente sopra il muro principale. La ragione? Era consuetudine decorare solo le stanze principali della casa. Il lato rivolto sugli ambienti di rappresentanza era molto più elaborato rispetto a quello affacciato su stanze “secondarie”.

 

… e tesori rustici

Le costruzioni rurali puntavano soprattutto sulla funzionalità degli infissi, non scolpiti né laccati. L’estetica era affidata alla purezza di un bel legno vivo. Come le porte nella foto sopra, risalenti al Settecento e all’Ottocento, provenienti da case di campagna e anche da antiche prigioni.

Queste porte erano installate senza telaio, attraverso dei cardini in ferro murati nella costruzione, permettendo meno ingombro sulla parete e una chiusura a battuta sul muro.

Diverso il caso delle porte a vetri, di noma utilizzate in ingressi secondari, in bussole, cucine o botteghe. Questi infissi vetrati permettevano il passaggio della luce ma non garantivano un’adeguata resistenza a eventuali intrusioni. Per questo, erano spesso muniti di scuri, di antine che incrementavano la protezione esterna.

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