Rinfrescare l’antico in sette mosse
Abitate in una casa ristrutturata da anni e vorreste rinfrescarla, rinnovarla e aggiornarla un po’? È un’esigenza condivisa da tanti. Ma i più non sanno come muoversi, terrorizzati dall’idea di mettere a repentaglio gli equilibri faticosamente conquistati.
In realtà, è più facile di quanto si possa pensare. Aspetto fondamentale: non c’è bisogno di stravolgimenti strutturali. Bastano pochi tocchi, a livello di luce, di arredi, di colori e di raccordi.
Come è stato fatto a Borgo San Sisto, una meravigliosa dimora di Todi (PG) che abbiamo visitato a distanza di quasi dieci anni: la prima volta su CasAntica 35; la seconda volta su CasAntica 87. E il raffronto fra i due servizi è istruttivo: vi renderete conto che gli ambienti sono stati rivisitati all’insegna di una vivibilità contemporanea, di una luminosità nuova e tendenze estetiche aggiornate. Le nuove finezze dispensate con estrema discrezione. Ma che si recepiscono eccome. Senza interferire in alcun modo con il fascino senza tempo degli elementi strutturali. Anzi: esaltandoli.
Ve ne suggeriamo alcuni. Facili facili.
Primo: liberate i percorsi. Gli ambienti sovraccarichi, con mobili al centro della stanza, sono prerogativa delle ristrutturazioni “vecchie”. Oggi è meglio puntare su percorsi privi di ostacoli.
Secondo: raccordate gli ambienti della zona giorno. La separazione netta fra ingresso, living, zona pranzo e cucina è recepita come retrodatata. Oggi, sulla scia dell’Industrial e dell’estetica dei loft, sono apprezzate le stanze raccordate visivamente e funzionalmente, come in un open space. Talvolta, basta togliere una porta superflua per regalare respiro all’intera zona giorno.
Terzo: puntate su arredi chiari. Se pareti, pavimenti e soffitti sono materici e dal forte cromatismo naturale, i mobili bianchi rappresentano l’alternativa giusta per arieggiare e alleggerire gli ambienti, che sembreranno molto più luminosi e – aspetto che stupirà – ancor più potentemente antichi.
Quarto: ridipingete le pareti intonacate. Magari con una tinta nuova o – soluzione sempre vincente – con un bianco diverso (perché ne esistono infinite varianti).
Quinto: cambiate i punti luce. Sembrerebbe una minuzia, in realtà la scelta dei corpi illuminanti trasforma l’intero ambiente. Un lampadario di design al posto di uno classico, per esempio, regala un sapore più disinvolto e anche al contesto più “conservatore”. Vale anche per la tipologia di luce, che può essere a nota bianca o gialla o di minore o maggiore potenza. Il più è sperimentare l’effetto.
Sesto: puntate su nuovi tessuti, magari bianchi e in tinte fresche. Evitate la compresenza di troppi colori e di abbinamenti dissonanti.
Settimo: togliete i soprammobili e gli oggetti superflui, quelli che non vi somigliano più. Perché una casa dovrebbe evolvere come chi la abita. È un esercizio di sottrazione sempre utile. Aiuta a rendere più vivibile gli ambienti domestici, allena lo spirito critico, tonifica il senso estetico e aiuta anche a leggersi “dentro”.