Valorizzare il bagno con piante e materiali naturali
Le piante in casa vivacizzano ogni spazio e aggiungono punti d’interesse visivo. Il loro carattere gioioso e vitale regala sempre un tocco speciale, che nessun oggetto, anche se di pregio o d’antiquariato, sa donare con la stessa intensità. L’angolo verde infonde vita e luminosità anche al bagno, spazio spesso considerato tanto intimo quanto “di servizio”.
Quali sono le piante perfette per questo ambiente? Le piante da interno, indubbiamente. Qui ne presentiamo soltanto alcune, ma sono davvero tante.
E per i vasi, quali sono i materiali perfetti? Nulla può eguagliare i contenitori in materiali naturali (la terracotta su tutti) e i vasi reinventati con materiali di recupero. Nella prima parte di questo servizio abbiamo presentato alcune soluzioni vintage per l’arredo verde, qui completiamo il nostro itinerario con altre idee e alcuni consigli pratici.
Come la scelta del vaso. Di recupero o nuovo che sia, è bene sceglierlo prendendo in considerazione sia gli aspetti estetici (materiale, forma, colore, finitura) in armonia con l’ambiente e con l’arredo, sia quelli pratici (porosità, possibilità di drenaggio, resistenza nel tempo…) legati anche alla salute della pianta. Un esempio?
In questo bagno luminosissimo, materiali e oggetti di recupero diversi sono accostati con gusto, eleganza e creatività. E sono utilizzati come vasi e portavasi per classiche piante da interno: c’è un’Areca nel portavaso di legno; una Dieffenbachia (che vive bene a fianco di mobili bassi), nel portavaso di zinco; e una Zamioculcas, pianta che abbiamo già presentato nella prima parte.
Se sono destinati a diventare dei vasi, l’interno dei contenitori vintage dev’essere trattato, per prolungarne la vita nel tempo. Se il nostro vaso di recupero non è stato trattato, il consiglio pratico è di foderare l’interno con della plastica, oppure, meglio ancora, di usarlo come portavaso (anche la pianta ce ne sarà grata).
Per il legno in particolare esistono dei trattamenti al naturale non invasivi, ma questo materiale è sempre molto delicato; l’esposizione diretta e prolungata all’acidità del terreno e all’umidità (perché le piante vanno innaffiate…) può comprometterne la bellezza e la durata.
I materiali naturali si valorizzano a vicenda. In questo bagno juta, pietra e legno grezzi trasmettono grande armonia. Il piccolo sacco di juta, che avvolge vaso e sottovaso, isola e tiene pulito il piano in legno di recupero. La semplice parete di pietra offre lo sfondo ideale e i portasapone lineari completano la scenografia.
La vera protagonista è indubbiamente la piantina di Portulaca, che vivacizza l’ambiente regalando la sua nota di verde fresco. Questa è una tipica pianta da esterno, ma possiamo tenerla in casa quando è piccolina, come questa.
Perfetta per verande, terrazze e balconi (e per vasi sospesi), la portulaca cresce sviluppando bellissimi rami ricadenti, con una fioritura rigogliosa e duratura, che prosegue fino all’autunno. Alcune specie sono spontanee e i loro semi, portati dal vento, possono nascere a sorpresa in giardino come sul balcone. Se non siamo così fortunati, in vendita si trovano le specie coltivate, con fiori di vari colori – giallo, arancio, rosso o rosa – sempre molto accesi.
Il cromatismo naturale dei materiali di recupero vivacizza questo bagno, animato da alcuni angoli verdi. Sul lavandino svettano la rubinetteria retrò (è ispirata a quella del celebre Titanic) e una bella pianta fiorita di Orchidea phaleonopsis.
Tipica da interni, l’orchidea coltivata comprende numerose specie. E un ambiente così luminoso è perfetto per questa pianta, che ha bisogno di tanta luce.
Una pianta da esterno è il Ciclamino (a sinistra nella foto), che ha bisogno di aria e ventilazione naturale. Teniamola in casa solo per brevi periodi, oppure esclusivamente per creare la coreografia di una foto, come in questo caso.
Tratto da Atmosfera Bagno (il nostro primo speciale), ecco un altro ambiente rallegrato da un’orchidea. Il lavabo di recupero è dotato di forellini laterali di scolo, che permettono anche il drenaggio del vaso dopo l’innaffiatura.
Il ristagno dell’acqua va sempre evitato, con tutte le piante. Per l’orchidea in particolare, l’acqua si lascia nel sottovaso per una decina di minuti, poi va scolata.
Oltre all’Orchidea, altre piante da fiore adatte agli interni sono l’Anthurium, la Medimilla Magnifica, la Saintpaulia (più popolare con il nome di violetta africana) e la famiglia della Guzmania, che come l’orchidea comprende tante specie.
Una tenera scenografia retrò: un vaso di terracotta e un contenitore di vetro riciclato, decorati da un nastro di pizzo, ospitano una lavanda fiorita. Qui la pianta è finta e per una ragione ben precisa: il bagno è piccolo e scarsamente illuminato dal sole.
In una casa ristrutturata può capitare che il bagno sia ricavato in un vano interno piuttosto buio o in un annesso privo di finestre. Ricordiamoci che, per vivere, tutte le piante hanno bisogno di luce. Sono gli unici esseri viventi che, grazie alla fotosintesi, si nutrono di luce: quella del sole. Alcune di esse amano la luce diretta, altre preferiscono la penombra, ma non esistono piante “da buio”.
In assenza di luce naturale, possiamo decorare con i fiori artificiali, oppure con fiori secchi o recisi. Oggi troviamo in vendita piante artificiali con una tale qualità di riproduzione che sembrano vere. E per il vaso qui ci possiamo davvero sbizzarrire, senza vincoli particolari legati alla delicatezza del contenitore vintage o all’altrettanto delicata salute della pianta.
Il bagno sembra il posto perfetto per la felce, pianta che ha bisogno di un microclima umido costante (il sottobosco è il suo habitat naturale). Ma un eccessivo ristagno d’acqua nel vaso e un’esposizione troppo buia possono farla deperire.
Proprio una bella felce spicca in questo bagno di recupero interamente “vestito” di bianco. Un trionfo di luminosità per intonaci, tessuti e arredi (incluso il vecchio tavolo di legno decapato con i lavabi) dove l’angolo verde crea un punto visivo fresco e vivace.
Fra i contenitori in ceramica, tutti nello stesso stile, c’è anche il vaso per la pianta. Un consiglio: anche il vaso in stile deve avere sempre il foro di drenaggio alla base; se il foro è assente (e non lo possiamo praticare), è meglio destinarlo a portavaso.
Un modo semplice e creativo per decorare con i fiori: su questo lavabo svettano fiori di campo, nella loro rigogliosa bellezza naturale, intercalati da spighe di graminacee “povere”.
Le piante selvatiche e le cosiddette “erbacce”, che troviamo da inizio primavera ad autunno inoltrato, sono creature belle e indomite, con fiori di tanti colori. E crescono ovunque, dall’orlo di un fosso all’angolo di un marciapiede. Sono anche molto delicate e fuori dal loro habitat naturale, specie se recise, durano poche ore. Quando le raccogliamo, prendiamo solo quelle che ci servono, senza esagerare né sprecare.
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Alcune foto sono tratte da Atmosfera Bagno, disponibile solo in formato digitale.