Il cotto, il metodo etrusco, la qualità
La scelta delle materie prime e i processi di lavorazione dei Maestri del Cotto
Lo si indica al singolare. Come se fosse sempre uguale a se stesso. Eppure, fra i materiali della tradizione, il cotto racconta la più insospettabile pluralità.
Geografica, innanzitutto. Perché ogni zona d’Italia ha la propria argilla e il cotto che ne deriva è sempre sottilmente diverso. Dal punto di vista cromatico innanzitutto: pensiamo al cotto rosso, rosato, giallo, chiaro, scuro… L’argilla può essere più o meno ricca di sali e ossidi di ferro. E sono proprio questi a mutare il colore: quanto più l’argilla è ricca di ferro, tanto più il rosso risulterà accentuato.
Le caratteristiche cromatiche “regionali” hanno ripercussioni a livello paesaggistico, che si rivelano nel raffronto con le costruzioni più antiche e anche dal dialogo con i colori della natura stessa. Agli occhi di chi non s’interessa di materiali della tradizione e di tutela paesaggistica, queste considerazioni potrebbero apparire del tutto invisibili e trascurabili. Diverso il caso degli osservatori più attenti e sensibili.
Maestri del Cotto, azienda leader nella produzione di cotto artigianale realizzato manualmente e cotto a legna, fa tesoro di questa caratterizzazione geografica, che ha ripercussioni anche dal punto di vista tecnico. “Non tutte le argille italiane consentono di ottenere un prodotto di massima qualità – ci ha raccontato gli amici de I Maestri del Cotto – Le migliori sono quelle senesi, le stesse con le quali è stata realizzata Piazza del Campo di Siena, che ancora oggi mantiene intatto il fascino e bellezza. La scelta della materia prima è di fondamentale importanza, poiché determina le qualità del manufatto. La nostra azienda utilizza argille di profondità senesi che rendono il manufatto compatto, elastico e poroso al punto giusto, quello che consente di recepire al meglio le cere di protezione e che garantisce inattaccabilità dal gelo all’esterno”.
Non solo provenienza e qualità dell’argilla. Anche il processo di lavorazione fa un’enorme differenza. Una specificità dei Maestri del Cotto, con sede a Ponticelli Città della Pieve (PG), è il fatto di attenersi scrupolosamente all’antico metodo etrusco. Dopo l’essiccazione naturale che può durare sino a sette giorni, il manufatto crudo viene manualmente inserito nel forno, alimentato con legni di castagno e di quercia, due tipologie di legname che garantiscono una lenta e naturale progressione della fiamma. Questo ciclo di cottura, che può durare sino a cinque giorni, si traduce i manufatti forti, cristallini, resistenti, durevoli nel tempo e – come racconta Alessandro Piazzai – “dal suono quasi metallico”.
I manufatti possono essere utilizzati sia per interni, con opportuni trattamenti antimacchia, sia per esterni, rispettando esigenze fondamentali, come la carrabilità, la non gelività e trattamenti antimuschio e antiscivolo.
“Maestri del Cotto offre anche un servizio ‘Chiavi in Mano’, che consente ai clienti di rivolgersi a un unico interlocutore qualificato per l’ottimale riuscita tecnica ed estetica del pavimento”.