Inventare l’antico: il portasciugamano
Lo sanno tutti: la stanza da bagno è l’ambiente domestico dalla storia più piccina. Tranne rarissime eccezioni realmente antiche, la sua diffusione risale alla metà del Novecento. Ma in questi pochi decenni ha costantemente mutato volto. Sono lontani i tempi del “gabinetto”, piccolissimo, dimesso, ricavato nella posizione più periferica e segreta della casa. Poi si è moltiplicato anche nell’ambito di una stessa dimora: non più un solo bagno di servizio ma anche il bagno per gli ospiti, il bagno padronale in camera, bagnetti ad personam (da quelli per i bambini a quelli privi di barriere architettoniche)…
Quando il bagno era emblema di pura funzionalità, gli accessori erano ridotti all’essenziale. Oggi, con la moltiplicazione delle stanze da bagno anche i dettagli hanno incrementato la loro importanza: specchiera, portasapone, portaspazzolino, mensoline, portarotoli, attaccapanni, supporti per la doccia, portaspugna, addirittura lo spazzolone…
Esplorare il mondo dei bagni “antichi” alla luce di un singolo dettaglio è un’esperienza sottilmente eccitante. Perché, nell’assenza di storia, sono proprio questi particolari, molto più dei sanitari, che regalano un sapore antico e che consentono di giocare con i materiali di recupero.
Il lavabo da camera
L’antesignano del bagno è il lavabo da camera. La conformazione era schematicissima: c’era il catino per lavarsi. Nella parte più bassa, c’era un ripiano per la brocca dell’acqua. Poco sopra, c’era un ripiano di altezza ridotta per il sapone, dentifricio, spazzolino, acqua di colonia, rasoio… Talvolta, c’era anche uno specchio collocato in posizione rialzato. E – sistematicamente – il bordo del lavabo era circondato da un sinuoso ferro ricurvo dove appendere l’asciugamano. Insomma: il portasciugamani era un elemento imprescindibile anche nell’essenzialissima struttura del lavabo da camera.
I bagni delle origini
Le rivoluzioni sono sempre graduali e consequenziali. Per esempio: i primi televisori venivano collocati in alto e “guardati” come se fossero schermi cinematografici. Allo stesso modo, il lavabo dei rarissimi bagni del passato, specie quelli signorili, replicavano spesso la conformazione del diretto predecessore, il lavabo da camera. Il portasciugamani era spesso incorporato nel piano d’appoggio del lavabo.
Sostegni in ferro battuto
Un’altra soluzione ricorrente nei bagni d’antan è rappresentata dai portasciugamani in ferro, strutture autonome da appoggiare a terra e da dislocare di fianco al lavabo, senza praticare fori nella parete. Anche queste soluzioni – elegantissime, spesso impreziosite da elementi decorativi ricurvi – sono dirette discendenti del lavabo da camera e anche degli appendiabiti delle stanze da letto.
Sostegni a parete
La grande diffusione dei bagni domestici, negli anni del boom economico, vede l’affermazione degli appendiasciugamano a parete. Qualcuno sicuramente ricorderà quei semplici sostegni orizzontali fissati al muro, spesso in una brutta plastica bianca o nera. Queste soluzioni a parete avevano un pregio: consentivano di economizzare gli spazi. Un’esigenza prioritaria per i primi bagni domestici, realizzati in spazi di fortuna, spesso nel sottoscala o chiudendo un lato del corridoio, e talmente angusti da imporre una dislocazione ragionata di ogni singolo elemento, a cominciare dai sanitari. Anno dopo anno, questa soluzione delle origini è stata trasfigurata da materiali sempre più ricercati (come nella foto a destra).
Ospitali portasalviette
Con l’ampliamento delle stanze da bagno, si sono affermate direzioni estetiche e soluzioni che non economizzano più sugli spazi. È il caso delle salviette singole, considerate più igieniche e dolcemente ospitali. Quasi sempre le si trova adagiate sul piano d’appoggio del lavabo o riposte in appositi contenitori (come nella foto a sinistra). La soluzione si è sempre più diffusa anche nei bagni più piccini, dove le salviette – per esigenze di spazio – vengono alloggiate in minuscoli scaffali a parete.
Termoarredo, calore e tecnologia
Fra gli elementi di nuova generazione, non si può sorvolare sul termoarredo. Si tratta dei radiatori costruiti con tubolari d’acciaio (talvolta in alluminio oppure ottone) i cui ripiani possono tornare utili anche come appendini e portasalviette.
Rifunzionalizzazioni rurali
I materiali di recupero hanno portato l’antico in un ambiente privo di storia come il bagno. E la scelta dei materiali è sempre sottilmente rivelatrice dell’immaginario dei padroni di casa. Gli appassionati del recupero nell’accezione più rurale e rustica hanno l’imbarazzo della scelta fra mille e più materiali per creare il proprio appendiasciugamani personalizzato. A cominciare dalle scalette a pioli, forse la soluzione più ricorrente in assoluto (adattabile, con una mano di bianco, anche a contesti più delicatamente femminili). E poi attrezzi contadini, ingranaggi, grossi chiodi…
Composizioni nobilitanti
Esistono materiali di recupero che incarnano una dimensione più delicatamente femminile. Uno spirito che si esplica al meglio soprattutto nelle composizioni. Come nel caso di questa gruccia trasformata in portasalviette. La soluzione sorvola sulla dimensione funzionale ma ha il pregio di occultare, seppur parzialmente, la pregnanza visiva degli elementi esteticamente meno nobili del bagno. Come nel caso di un vecchio sciacquone sospeso.