Antico sì, ma solido
Si direbbe un paradosso, ma anche le crepe alle pareti rientrano nell’estetica delle case antiche. Beninteso: c’è una certa differenza fra “rughe” superficiali e certe “rughe” profonde che rischiano di minare la stabilità della nostra dimora.
È bene prestare grande attenzione alla comparsa di crepe e fessurazioni perché ogni lesione sul muro ha una causa precisa che deve essere tenuta sotto controllo. E in taluni casi è il segnale di un cedimento del terreno e delle fondazioni. Fondamentale individuare presto la causa che lo ha determinato in modo da attuare un corretto intervento di consolidamento.
Le soluzioni a bassa invasività
In passato, il consolidamento delle fondazioni imponeva interventi molto invasivi. Oggi invece esistono ditte che propongono soluzioni a bassa invasività.
È il caso di SYStab – Sistemi di consolidamento, con sede a Parma, che propone su due tipologie di intervento.
La prima si avvale di micropali attivi per realizzare fondazioni profonde e stabili. La seconda, con iniezioni di resine a densità differenziata per consolidare il terreno e stabilizzare la base di appoggio della casa.
Le due procedure sono considerate alternative. Ma un esperto geostrutturista può progettare interventi che contemplino l’utilizzo congiunto di entrambe le tecniche.
Due due procedure che meritano di essere esplorate singolarmente. Vediamole.
Il metodo dei micropali d’acciaio
Il consolidamento attraverso micropali in acciaio è consigliato quando occorre realizzare fondazioni profonde. Può essere applicato indistintatamente a edifici nuovi o costruzioni antiche, ad ambienti interni e a murature esterne…
I micropali vengono introdotti nel terreno attraverso speciali martinetti idraulici collocati su piastre in acciaio.
Questo procedimento consente di spostare il peso delle strutture verso strati del terreno più resistenti e stabili. A ciascun palo viene assegnato il carico di esercizio effettivo in modo da sollevare la fondazione nel modo desiderato attraverso lo sforzo congiunto dei vari pali.
Un metodo che richiede cantieri poco invasivi, macchinari di dimensioni ridotte e tempi di intervento contenuti. È possibile collaudare i micropali in corso d’opera per adeguarne la portata alle esigenze effettive, con costi contenuti rispetto ai tradizionali metodi di palificazione.
Il metodo delle resine espandenti
Il consolidamento attraverso resine espandenti prevede di introdurre nel terreno, attraverso appositi piccoli fori (con diametro massimo di 25 mm), delle sostanze chimiche biocompatibili, fino a raggiungere delle cavità che vengono colmate dall’espandersi di tali composti.
Queste resine biochimiche permettono di compattare il terreno aumentando la resistenza meccanica e di incrementare la resistenza alla pressione dettata dagli edifici.
La procedura è particolarmente indicata quando il terreno è caratterizzato dalla presenza di cavità. Come nel caso dei terreni argillosi, soggetti a variazioni di umidità ed essiccamento. Queste resine consentono anche di impermeabilizzare il suolo per ridurre l’influenza dell’acqua.