L’Aquila e la ricostruzione dell’antico. Un lodevole progetto firmato Kerma
Non è soltanto cronaca. Il terremoto dell’Aquila, per noi di CasAntica, ha implicazioni soprattutto umane. Parliamo di quell’affetto che si sperimenta nei confronti di chi ci ha aperto le porte di casa, dedicandoci una giornata all’insegna dell’entusiasmo, della comune passione per l’antico e della sintonia umana. Un sentimento che ci lega a numerosi amici aquilani: proprietari di case antiche, fotografi, giornalisti, collaboratori, raccoglitori di materiali edili, artigiani… Anche i nostri lettori più affezionati hanno avuto modo di conoscere le loro storie e, in certi casi, di innamorarsene. Pensiamo allo straordinario albergo diffuso di Santo Stefano di Sessanio ( CasAntica n° 12 ) o alla meravigliosa dimora di Calascio ristrutturata da un fotografo innamorato dei materiali del passato, “Rifugio da fotoreporter”, ( CasAntica n° 25 ). La mattina del 7 aprile, il nostro pensiero era rivolto a loro. Li abbiamo ricontattati, con un pizzico di apprensione. Nessuno di questi amici ha risentito direttamente del drammatico evento. Le loro dimore non hanno subito danni. Ci hanno raccontato dell’enorme paura e della triste sorte subita da tanti conoscenti. E tutti hanno posto l’accento sulla necessità di dare un seguito alle dimostrazioni di solidarietà e di rimboccarsi le maniche per salvaguardare ciò che resta dello straordinario patrimonio abruzzese: “Dobbiamo guardare avanti – ci ha raccontato uno dei nostri amici – Ma ora, alla vigilia della ricostruzione, lo sguardo al passato è diventato ancor più importante, addirittura prioritario”.
La stampa e la televisione – inevitabilmente – si sono soffermate sulla necessità di restituire agli abitanti dell’Aquila le loro chiese, gli edifici storici più rappresentativi e i beni architettonici tutelati dalla soprintendenza. Non sono molti coloro che hanno posto l’accento su una mirata strategia relativa all’architettura “minore”. Fra le rare, rarissime iniziative vale la pena segnalare con adeguato risalto un lodevole progetto firmato da Kerma, azienda leader di materiali per la bioedilizia e che vanta un fiore all’occhiello nella collezione Biopietra (pietra biocompatibile nei materiali, formati, colori e spessori richiesti dalle imprese edili). In pratica, Kerma avvierà una partnership con le principali imprese di costruzione abruzzesi, fornendo – a prezzi estremamente contenuti – materiale per il rivestimento delle strutture residenziali antisismiche.
“L’azienda – si legge nel comunicato stampa inviato da Kerma – si pone l’obiettivo di fornire il miglior supporto possibile a tutte le imprese di costruzione interessate, nell’emergenza di risanamento edile che la Regione Abruzzo sta vivendo in questo momento: fornire cioè i rivestimenti che permettano di ricreare lo scenario abitativo originale, applicando un prezzo politico. Con tale fornitura sarà possibile ricostruire case, musei, scuole e borghi proprio come erano prima del terremoto. Le nuove costruzioni, in ogni caso, avranno un enorme punto di forza: saranno “salutari”, ricostruite con materiali totalmente biocompatibili, certificati Anab e privi di emissioni radioattive.
Il progetto “Ricostruzione Abruzzo” è rivolto a Organi Istituzionali italiani, Associazioni di categoria e imprese di costruzione abruzzesi. “Le condizioni economiche saranno estremamente vantaggiose per tutte le realtà che vorranno farne parte. In tal modo Kerma potrà assicurare a qualsiasi impresa di costruzione il meglio di quanto ci si possa immaginare, a costi sostenibili, che tengono conto dello stato di disagio generale”.