Su e giù per Vercallo
È uno dei fiori all’occhiello di CasAntica 99. Parliamo del servizio Relais Borgo Vercallo, nel territorio comunale di Casina (RE). Potrenmno definirlo, per semplicità, un “borgo”. In realtà, Vercallo è più propriamente un’antica “corte” (dal latino Curtis, centro tenuto in economia, lavorato da servi domestici e da coloni affittuari). Si trova sull’antica via Matildica che univa il castello di Canossa a quello di Carpineti, a un’altitudine (617 metri sul livello del mare) superiore sia a quella di Casina che a quella di Canossa. Di qui l’origine del nome Vercallo, che, secondo l’etimologia celtica, significa sentiero superiore.
Gli interni del relais erano particolarmente numerosi e affascinanti. Per raccontarli compiutamente sulle pagine di CasAntica (dove, inevitabilmente, ci concentriamo sugli ambienti domestici e sugli esterni delle costruzioni che li ospitano), abbiamo dovuto sorvolare sul contesto paesaggistico. Addirittura incantevole. Così, mentre il nostro fotografo era alle prese con gli interni, il nostro caporedattore Antonio Bianchi ha colto l’occasione per avventurarsi in lungo e in largo per il borgo, documentando col suo telefonino alcuni scorci di Vercallo.
Si tratta di un piccolo nucleo di origine Longobarda, risalente al X secolo. La conformazione è affascinantissima: tetti in coppi, vecchie porte, portali, finestre e manufatti in pietra locale impreziositi con incisioni a zigrino, tipici dell’edilizia appenninica emiliana seicentesca. Un’altra caratteristica sono le bugne, pietre di forma sferica che raffigurano volti umani, con funzione apotropaica, magica e propiziatoria.
A catturare l’attenzione sono anche le numerose porte sopraelevate munite di scaletta lignea. Erano vecchi granai e depositi, strategicamente rialzati per scongiurare l’accesso di roditori.
A Vercallo si respira ancora un’atmosfera senza tempo. Con una continuità sorprendente. Come non è accaduto in tanti altri borghi italiani più isolati e, dunque, lasciati decadere sino allo stato di rovina. Alcune costruzioni sono ancora abitate. Ma la loro conformazione esterna è rimasta intatta, inviolata, senza gli scempi architettonici che, dal dopoguerra, hanno deturpato tanti centri.
Vercallo guarda al futuro. Il relais raccontato su CasAntica 99 destinato a diventare il cuore di un albergo diffuso. Altre costruzioni saranno minuziosamente recuperate. A prendere le redini di questo progetto è un giovane imprenditore reggiano innamorato di questo scorcio dell’Appennino. Un progetto che si prefigura entusiasmante. Perché il mondo del recupero, talvolta, assurge al ruolo di bene collettivo. I nostri affezionati lo sanno bene: il patrimonio architettonico del Bel Paese pullula di borghi dove si assapora la nostra storia più vera. Questi villaggi offrono straordinarie potenzialità culturali, economiche, turistiche, lavorative… Rivitalizzarli significherebbe rilanciare anche l’operosità delle comunità nei dintorni: artigiani, vinificatori, produttori di salumi o formaggi, ristoranti tipici, botteghe…