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Quando si abitava a colori

 

C’erano una volta i colori. Le nuove tendenze del recupero se ne sono un po’ dimenticate: lo shabby chic, l’Industrial Style e altri filoni estetici oggi in voga puntano soprattutto sul bianco e sulle tinte neutre. Specie sulle pareti di casa, dove oggi è in voga il “non colore”. Elegantissimo, certo. Ma incapace di arredare. Questa centralità dei fondali bianchi, neri, grigi o neutri è stata accompagnata, non a caso, dal boom dei mobili colorati. La giocosità si è trasferita dalle pareti agli arredi.

muri variopinti, in voga sino a pochissimi anni fa, erano strettamente intrecciate al colore naturale dei mobili. Quasi sempre di legno, indipendentemente dalle finiture e dai trattamenti di superficie. Per spezzare, infrangere e ravvivare l’abbinamento fra pareti bianche e arredi lignei austero, severo e, spesso, prevedibile – l’unica alternativa era quella di colorare i fondali. Un’abitudine destinata a tornare in futuro. Perché il linguaggio dell’antico vive di ciclicità. Quel che oggi sembra superato offrirà nuove direzioni quando il gusto in voga avrà stancato.

Rimarcare i chiaroscuri

È possibile giocare con i colori puri. Ma esistono tecniche che consentono di far tesoro del dialogo fra colori diversi. Magari con una medesima tinta in due versioni: una più chiara, l’altra più scura (come nella foto sopra). Questa formula consente un gioco di ombreggiature imprevedibili, quasi impercettibili visivamente eppure capaci di riconfigurare l’effetto d’insieme, la prospettiva e la profondità di un ambiente.

Piani sovrapposti

Accostando più colori e servendosi di mascherine è possibile creare un gioco di sfondi sovrapposti dal forte impatto plastico. Come nella foto sopra, dove dal magma cromatico di gialloarancio dello sfondo si staglia il bordo geometrico di una cornice virtuale realizzata, semplicemente, sottraendo il color arancio. L’effetto acquisisce un risalto addirittura architettonico.

Ritmi cromatici 

Si può armonizzare cromaticamente lo sfondo servendosi di due colori, creando con piccole campiture spugnate un fondale uniforme, come nell’esempio precedente. Oppure, come nella foto sopra, si può rimarcare la presenza di colori diversisfumandoli a distanza. Un effetto che regala un forte senso di movimento all’ambiente. Anche se questo effetto presuppone abilità da artisti consumati. Insomma: solo chi ha una certa consapevolezza estetica e una vera capacità di prefigurare il risultato finale potrà raggiungere il risultato desiderato.

Il caldo e il freddo

Mentre l’esempio precedente assemblava tinte diverse accomunate dal fatto di essere colori “caldi”, c’è chi sospinge in esperimenti ancor più arditi, provando a far dialogare tinte calde e tinte fredde, come nella foto sopra. L’effetto è decisamente forte. E regala un deciso predominio alle pareti. Al punto che in ambienti siffatti è consigliabile ridurre all’essenziale gli arredi, promuovendo forme lineari e sinuose, possibilmente in ferro battuto.

 

Suggerimenti di lettura:

Tutti gli esempi che abbiamo utilizzato per questa nostra coloratissima carrellata sono legati a un medesimo, sorprendente agriturismo bio. Si tratta di Galbusera Bianca. Si trova a Rovagnate (LC)

A questa struttura abbiamo dedicato un ampio servizio – pieno zeppo di altri fantasiosi, coraggiosi e variopinti esempi – intitolato “Tutti i colori di Galbusera Bianca”. Lo potete riscoprire su CasAntica 75.

 

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