Intonaci: tavolozze in trasparenza
Casantica 100 pone a raffronto antiche dimore di campagna e di città. Una prerogativa che caratterizza le abitazioni cittadine più cariche di storia sono sicuramente gli intonaci. Vale per gli alloggi più sontuosi, talvolta con pareti straordinariamente affrescate. E vale anche per gli appartamenti meno ambiziosi, dove gli ambienti puntano su intonaci monocromi che, spesso, rivelano autentiche sorprese. Perché, sotto lo strato più recente, è possibile rinvenire tracce ancor più antiche. E quanto più si va in profondità, tanto più si retrocede nei secoli. Una stratificazione che racconta la storia della dimora.
Fino a non molti anni fa, queste tracce venivano sistematicamente cancellate per riportare a vista la trama di pietra o mattoni sottostanti. Oggi, per fortuna, gli intonaci originali sono stati riscoperti. A ragion veduta. Perché grazie a quegli strati segreti è come avere fra le mani una tavolozza storica che consente gli effetti più disparati. Per intenderci: è virtualmente possibile far tesoro di uno dei singoli strati, riportandolo alla luce in maniera mirata. Ma è possibile sospingersi anche in effetti più imprevedibili, magari miscelando fra loro quelle antiche tracce.
Fra i fiori all’occhiello di CasAntica 100 c’è Palazzo Albricci Peregrini, nel centro storico di Como. Un recupero esemplare, capace di spaziare fra atmosfere antiche diversissime, fra ambienti dal fascino rurale e altri di un’eleganza metropolitana, fra tradizione e uno sperimentalismo che fa tesoro dell’antico in termini poco visti. Come nel caso degli intonaci. Molte camere fanno tesoro degli strati di colore originali, valorizzati con metodi genialmente rispettosi del passato.
In alcuni casi, come nel caso della camera strategicamente ribattezzata “La Scrustada” (che nel dialetto locale significa “la scrostata”), si è fatto tesoro di uno strato di colore specifico, di un intenso blu, percorso da sinuose decorazioni.
Nella suite chiamata “La Granda”, le pareti fanno tesoro delle stratificazioni d’intonaco con una tecnica affascinantissima che punta sulle compresenza di velature. Si tratta di cinque strati. E si è fatto tesoro di tutti. Da lontano l’effetto è di un elegante grigio neutro. Ma avvicinando lo sguardo ci si rende conto che quest’effetto scaturisce dalla giustapposizione di piccole tracce multicolore. Un po’ come succede dall’unione dei tre colori fondamentali, da cui si ottiene il grigio. Ma non il grigio piatto e superficiale che scaturisce dalla mescolanza di bianco e nero, bensì un grigio profondo, vibrante e imprevedibilmente composito che, da vicino, si delinea in campiture cromatiche di grande fascino.