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Le cornici di Emanuela

In diciott’anni di CasAntica avremo visitato almeno mezzo migliaio di case. Di quando in quando, le ripercorriamo fotograficamente. E ogni volta scopriamo qualcosa di nuovo. Tutte continuano a sorprenderci e a suggerirci chiavi di lettura inedite e inaspettate. È il caso dell’argomento che vi presentiamo stavolta. Stavamo ripercorrendo il nostro archivio fotografico alla ricerca di cornici. Arrivati alla cartella con i servizi del 2018, ci siamo accorti di una dimora parmigiana che forniva spunti particolarmente intriganti e insoliti in tema di cornici. Si tratta della casa di Emanuela, che vive a Fornovo Taro (PR). Il servizio a lei dedicato, intitolato “Arcobaleno personale”, era apparso su CasAntica 90.

Di norma, le immagini che corredano ogni nostro post attingono a svariate case e approcci estetici completamente diversi. Stavolta facciamo un’eccezione, proponendovi la personale accezione di “cornice” che Emanuela ha sviluppato, con creatività e originalità, nei propri ambienti domestici.

 

 

Il riutilizzo della tradizione

Non esiste casa senza cornici. In ogni dimora se ne trova almeno una. E, di norma, sono sempre utilizzate esclusivamente per regalare risalto a dipinti, a specchiere e, nel caso delle cornici più piccine, alle fotografie. Emanuela, invece, ha scansato quest’abitudine, cercando soluzioni alternative e trasformando le cornici in elementi d’arredo autonomi e, in certi casi, addirittura funzionali. L’unico ambiente in cui ha puntato su un utilizzo ortodosso è il bagno, dove la specchiera del lavabo è incorniciata da un ambizioso riquadro dorato.

 

 

Fra esterno e interno

Negli esterni la formula è declinata in tre varianti. Sotto il pergolato, la cornice è diventata il supporto per un applique (nella foto a sinistra): una semplice tavoletta di legno antico ma trasformata nella cornice di un quadro tridimensionale.

Sotto il portico, Emanuela è intervenuta – consapevolmente – negando la cornice proprio dovrebbe esserci. Ci riferiamo a quattro dipinti di tema botanico lasciati brillare nella loro nudità, senza cornice (nella foto al centro).

Infine, su una parete del bellissimo giardino d’inverno, dall’intrigante color vinaccia, svetta una cornice ad anello, lasciata interbamente vuota, dal fascino quasi etnico.

 

Freschezza antica in cucina

La formula delle tavole lignee utilizzata sotto il pergolato si riafferma anche in cucina, dove il vecchio legno incornicia alcuni quadretti trasformati in contenitori per aromatiche e profumi d’orto. Una soluzione multisensoriale, che regala seduzioni visive senza tempo, fascinazioni tattili, delizie olfattive e una sensazione di freschezza all’intero ambiente.

 

Una cornice in cornice

Nel soggiorno, Emanuela ha rivelato una creatività profumata di asperità senza tempo e di grande eleganza. È il caso di questa geniale cornice incorniciata, collocata in corrispondenza di una mensolina. Una soluzione di recupero davvero ben riuscita.

 

Nobiliare e naturale

Altre eleganti cornici creative sono state realizzate in corrispondenza dei camini. Se ne ammirano due, entrambe realizzate con tavolette lignee. La prima (a sinistra), di gusto più “nobiliare”, è realizzata con un frammento di legno dorato, forse in origine legato a una cimasa. La seconda (a destra), di gusto più naturale e “rustico”, incornicia un rizoma dalla forma tondeggiante.

 

Perimetri di luce

Una cornice funge da elemento di raccordo tra la parete e l’elemento incorniciato. Questo raccordo può essere più o meno armonico. È il caso di questa finestrella circolare, “galleggiante” su una parete spoglia. Lasciata nella sua nudità, questa finestrella sarebbe apparsa come una sorta di elemento disturbante. È bastato circondarla di una cornice disegnata per riconfigurare completamente l’effetto. Invece di essere minimizzata, la finestrella è stata rimarcata in pochi tocchi. E quel che era un corpo geometricamente estraneo è diventato una sorta di quadro di luce.

 

Cassette da appendere

Due bizzarrie: per compensare i vuoti di due pareti, Emanuela è intervenuta con della cassette rivisitate e trasformate in cornici. In un corridoio della zona giorno, ha rimarcato il passaggio fra esterno e interno con una cassetta di legno, di quelle utilizzate per la frutta, reinventata come cornice di una composizione vegetale (nella foto a sinistra). Una presenza che sembra amplificare la luce del sole all’interno della casa.

Nella zona notte, per bilanciare il vuoto della parete fra bagno e stanza da letto, la padrona di casa ha collocato a mo’ di cornice una cassetta metallica. Una presenza al contempo protagonista (nel senso che cattura irresistibilmente l’attenzione) e discreta (nel senso che lascia trasparire la parete retrostrante), che offre il vantaggio di relativizzare la presenza – non proprio armonica – degli interruttori sottostanti.

 

Cornici da sogno

Infine, nelle stanze da letto, Emanuela ha lasciato fluire liberamente la propria passione per le cornici assemblando alcune piccole specchiere in sequenze meditate. Vale per le cornici appese alle pareti delle camere (nelle foto sopra). E vale per quelle semplicemente adagiate sul comodino, che incorniciano lo spazio retrostante l’abat jour (nella foto sotto), e che trasformano il ripiano in un vero e proprio angolo dei sogni.

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