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Una passeggiata tra le meraviglie

Un giardino monumentale, il parco di una villa o la corte di un castello possono risvegliare la sensibilità dormiente di ciascuno di noi. Come un colpo di fulmine, è sufficiente uno scorcio fra la vegetazione e le rocce, lo sguardo malinconico di una statua, il profumo di una rosa antica o gli zampilli d’acqua di una fontana. È questo l’obiettivo discreto di una visita, a spasso nei giardini più belli d’Italia. Per sedurre gli appassionati e stimolare i paesaggisti. E l’iniziativa del concorso “Il Parco più bello d’Italia” si innesta nel percorso intrapreso da GiardinAntico, alla riscoperta dei fondamenti dell’architettura del giardino.

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Si comincia dal Piemonte, dove troviamo due splendide dimore storiche sabaude inserite nella lista di Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco, con annessi due giardini antichi da sogno: la Venaria Reale e il Parco del Castello di Racconigi. La prima è uno dei più significativi esempi dello splendore dell’architettura del XVII e XVIII secolo a livello europeo, paragonabile alla Reggia francese di Versailles. Riaperta al pubblico nel 2007 dopo un imponente restauro durato oltre otto anni, la Venaria Reale è impreziosita da Giardini che rappresentano uno straordinario esempio di spazio naturale barocco, recuperato nella sua conformazione originale e riproposto in chiave moderna. Il Parco del Castello di Racconigi è un luogo carico di suggestioni uno scenario che dà risalto all’architettura del palazzo ma non solo. Esso è testimonianza dell’abilità e dell’esperienza degli architetti che lo progettarono e dei giardinieri che in esso lavorarono.

Spostiamoci in Liguria, a Genova Pegli, per visitare lo splendido Giardino di Villa Durazzo Pallavicini, che con il suo parco romantico è riconosciuto come uno tra i maggiori giardini storici a livello nazionale. Una tra le più alte espressioni di giardino romantico ottocentesco, composto in un itinerario di ispirazione melodrammatica per mezzo di un racconto che si svolge in un prologo e tre atti di quattro scene ciascuno. Anche la Lombardia conta due tappe, entrambe annesse a residenze di Lago. Il Giardino di Villa Carlotta a Tremezzo (Como), un luogo di rara bellezza edificato in una conca naturale tra lago e montagne, celeberrimo per la stupefacente fioritura primaverile dei rododendri e delle azalee e il Vittoriale degli Italiani, la cittadella monumentale che fu dimora del poeta Gabriele d’Annunzio, dichiarata in seguito monumento nazionale.

Arriviamo in Friuli Venezia Giulia per una irrinunciabile visita al Parco del Castello di Miramare, affacciato sul golfo di Trieste, risultato dell’impegnativo intervento condotto nell’arco di molti anni da Massimiliano d’Asburgo sul promontorio roccioso che aveva in origine l’aspetto di una landa carsica priva di vegetazione. Scendendo verso sud, in Toscana, ecco splendidi Giardini della Villa Medicea di Castello, nella zona collinare di Firenze, oggi sede dell’Accademia della Crusca, e considerati l’esempio meglio conservato di giardino all’italiana. Come quello del Castello Ruspoli di Vignanello (Viterbo), anch’esso articolato in varie parti. Sempre in Lazio, una tappa imperdibile è la visita al Monumento Naturale Giardino di Ninfa a Latina, considerato tra i più belli al mondo per il fascino misterioso esercitato dalle rovine del posto, attraversate da camminamenti in pietra e muretti a secco antichissimi. Il Giardino di Ninfa segue lo stile romantico anglosassone, guidato da sensibilità e sentimento, e ha un indirizzo libero, informale, senza una geometria stabilita, dove i sentieri si sviluppano sinuosi e dove a tutt’oggi la gestione è ispirata alla spontaneità, in modo che al visitatore sembri che l’intervento dell’uomo sia limitato.
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Giungiamo infine alla tappa conclusiva, arrivando a un altro gioiello archeologico e paesaggistico, tornato allo splendore dopo decenni di abbandono grazie all’intervento del FAI – Fondo Ambiente Italiano: si tratta del Giardino della Kolymbetra, nel Parco della Valle dei Templi di Agrigento, un luogo straordinario per la magnificenza della natura e per la ricchezza dei reperti archeologici che ancora vengono alla luce.
Dieci delle perle del patrimonio verde italiano, vere meraviglie dell’architettura e della Natura che spesso non sono sufficientemente conosciute e meritano maggiori risalto e attenzione. In attesa quindi di conoscere il nome del vincitore 2010, non ci resta che augurarvi un buon viaggio tra di dieci Parchi Più Belli d’Italia 2010.

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